Inoculando nel corpo di un neonato di due/tre mesi privo di un sistema immunitario maturo, batteri, virus, metalli pesanti (come alluminio e mercurio), antibiotici, formaldeide si corrono gravissimi rischi: disbiosi intestinali, infiammazioni, tra cui le pericolosissime encefaliti, malattie autoimmuni, allergie, ecc.
Ma cosa succede quando a finire nel sangue sono frammenti di DNA alieno? DNA con un corredo cromosomico femminile (XX) e/o maschile (XY)? Può questo interferire e/o squilibrare la genetica maschile e quella femminile? Tale abominio potrebbe influenzare il normale sviluppo fisico, mentale e sessuale di un bambino maschio?
L’epigenetica insegna che è l’ambiente e le informazioni che da questo partono a far attivare o disattivare le varie espressioni geniche nel corpo umano.
La caratteristica forma a doppia elica allungata del DNA lo renderebbe un’ottima antenna per la ricetrasmissione di onde elettromagnetiche e dagli esperimenti compiuti dai russi il DNA, sottoposto a radiazioni elettromagnetiche, si comporta proprio come un “oscillatore”.
Il premio Nobel per la medicina Luc Montagnier ne è convinto: «il DNA del genoma della maggior parte dei batteri patogeni contiene spezzoni che risultano capaci di generare onde elettromagnetiche a frequenza molto bassa, fino a 2 mila Hz». I ricercatori hanno rilevato «gli stessi segnali elettromagnetici di spezzoni di DNA batterico nel plasma sanguigno di pazienti colpiti da Alzheimer, Parkinson, sclerosi multipla e artrite reumatoide».
Questo significa che il DNA è in grado di emettere e trasmettere segnali elettromagnetici di bassa frequenza, i quali mantengono poi “memoria” delle caratteristiche del DNA stesso.
Quale messaggio e quale informazione potrà trasmettere il DNA di cellule di un feto abortito di tre mesi negli anni Sessanta da una donna psichiatrizzata? ..... (vedi qui l'articolo intero).