Il termine complotto è usato per indicare coloro che raccontano una verità non provata, non certificata o non verificabile. Quindi rifiutando di provare, certificare o verificare tali notizie è sufficiente per farle classificare complottiste, cioè inesistenti. E' noto che i libri di storia sono scritti dai vincitori che ignorando alcuni aspetti della verità la costruiscono a loro immagine e gloria, cosi come oggi colui che controlla i mass-media per costruire una sua verità deve impedire che le narrazioni "altre" non emergano. E' a tale fine che ogni notizia non allineata con la verità di chi controlla i mass-media è immediatamente definità complottista quale sinonimo di notizia falsa. Pertanto oggi stiamo vivendo una realtà schizofrenica che oscilla tra due facce della realtà, quella ignorata e quella raccontata. Volgendo l'attenzione alle recenti storie se ne può verificare la vericidità. Il delitto Mattei ci venne somministrato come incidente, il delitto Moro come assassinio delle Brigate Rosse, J.F.Kennedy assassinato da un comunista, in Iraq il presidente Saddam Hussein possedeva armi chimiche, addirittura per Ghedaffi la storia ufficiale non ha spiegazioni. Recentemente stanno emergendo sempre più prove inconfutabili che l'uomo non è mai stato sulla luna, e che le Torri Gemelle non sono crollate per colpa degli aerei. Oggi, per la guerra in corso, si accusa l'aggressore Russia ma non si cita mai il provocatore Ucraina, eppure è a tutti noto che il geniale Cavour provocò l'Astria per estorcere la guerra. In conclusione le storie diffuse dai mass-media e dal potere ufficiale sono costruzioni utili al mantenimento del potere, le altre storie, al di fuori dei circuiti ufficiali, non sono vere perchè contrarie al potere ufficiale. Quindi oggi fare opposizione alle verità definte ufficiali equivale ad essere complottisti. Questa definita "verità ufficiale" è stata usata dal Governo anche nel caso del Covid consentendogli di nascondere le sue responsabilità dietro la "scienza ufficiale", un campo quello della scienza dove la verità non la possiede nessuno, perchè il fine stesso della scienza è quallo di inseguire una verità mai rangiugibile.
