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martedì 18 aprile 2023

LA CONFUSIONE TRA COMPLOTTI E REALTA' DEVE ANCORA GIUNGERE AL MASSIMO ... E INTANTO ... - leggi sotto e vedi qui -

 Il presentatore giornalista M. Giletti titolare del programma televisivo "Non è l'arena" sulla rete 7, di proprietà di Urbano Cairo, è stato silurato senza alcuna motivazione.  Rotture violente ed immotivate nascondono movimenti di energie pericolose che preludono a guerre sotteranea tra poteri occulti.  Giletti, già minacciato di morte,  pubblicava notizie ed infortmazioni che squarciavano le omertà dei rapporti tra mafie, poteri pubblici, finanza, logge e servizi segreti. Non è un caso che contemporaneamente appaiono dichiarazioni sul caso Emanuela Orlandi - vedi -  che indignano ed offendono i fedeli di mezzo mondo per destabilizare la Chiesa - vedi -,  intanto nel mondo del calcio si riaprono scandali  -vedi - che minacciano gli equilibri dello sport più amato, mentre cresce minaccioso -vedi- lo scandolo della gestione covid - vedi -   La contemporaneità degli scandali, e l'attesa di ulteriori, indica che sono in moto potenti energie per la contesa degli equilibri a livello internazionale che nel nostro Paese fanno riesplodere scandali e complotti a suo tempo gestiti, sopiti e contrattati attraverso verità infiltrate di falsità e falsità infiltrate di verità, per impedire ogni reale ricostruzione. A livello internazionale aumentano i dubbi sulla efficacia di una Unione Europea limitata al solo aspetto monetario e finanziario, come affermato dal premio Nobel Stiglitz - vedi -,  per non dire dello scandolo dei vaccini - vedi -, o dalla minacciata alleanza della Francia - vedi - con la Cina .....  Mentre gli USA con la perdita di credito internazionale e l'estinzione dell'era del petrodolaro sono spinti allo scontro con il mondo multipolare dei  BRICS - vedi - mettendo in moto tutte le leve disponibili per mantenere il controllo e/o ridisegnare - vedi - gli equilibri e gli assetti dei paesi loro alleati o satelliti.  Si sta riaprendo una stagione simile a quella vissuta nel 1992 quando l'Italia venne ricondotta sotto il controllo assoluto dei club della finanza internazionale, che oggi fanno capo a Davos, nella cui sfera l'Italia appartiene irrimediabilmente, per il sadico piacere di Schwab che si compiace di essere fotografato - vedi - insieme a Lenin,  per significare il legame del globalismo liberista con il defunto comunismo.  Tutto nella indifferenza della stampa e televisione finanziata dal Governo della Meloni che è anche tentata - vedi - alle dimissioni.